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Una filiera completa e integrata, dal campo al piatto. È questa la colonna vertebrale su cui poggia il gruppo Veronesi, una realtà con ricavi netti consolidati pari a 3,05 miliardi di euro, oltre 8.600 dipendenti, provenienti da 75 nazionalità diverse e distribuiti in 23 siti produttivi tutti in Italia. Una crescita realizzata per vie interne ma anche per acquisizioni: infatti se Veronesi, Aia e Negroni sono i tre marchi di riferimento presenti sul mercato, appartengono al gruppo anche brand come Wufy, Montorsi, Fini salumi.

Durante i primi mesi di lockdown il sistema di approvvigionamento ha chiesto uno sforzo eccezionale ai produttori della filiera agroalimentare: mentre tutto il Paese si fermava, le aziende del food rimanevano in attività anche in piena crisi. «Probabilmente li nostro +2% del fatturato 2020 sta proprio nell’essere riusciti a produrre il massimo sforzo nel momento di maggiore crisi – conferma Fasoli».

Altra voce molto significativa nel bilancio di quest’ano è quella riferita all’export che, pur rappresentando il 16% del fatturato, ha visto una crescita significativa. «Nel 2020 il nostro export dovrebbe superare 5oo milioni di euro – continua l’amministratore delegato del gruppo».

Ma la priorità del gruppo, da sempre, resta l’innovazione e l’investimento in ricerca e sviluppo «Nel 2019 – racconta Fasoli – il gruppo ha investito 128 milioni, il 4% del fatturato, in ricerca e sviluppo, quest’anno 120 milioni e nel 2021 arriverà a 130 milioni per potenziare gli impianti produttivi, per sostenere la svolta digitale e tecnologica e per sviluppare nuovi prodotti. Realizzeremo dei nuovi impianti e cercheremo di completare la nostra offerta». Magari con una nuova acquisizione? «Ci stiamo guardando intorno – sorride – potrebbero presentarsi delle opportunità per il nostro business e in quel caso saremmo pronti a coglierle come abbiamo fatto in passato».

Altro obiettivo fondamentale del gruppo negli ultimi anni è la sostenibilità, un tema che la pandemia ha accentuato e amplificato nella sua urgenza. «Fedele alla mission di garantire standard eccellenti di produttività, riducendo al minimo l’impiego di risorse naturali».

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